1973 – 2023 Cinquanta anni di Picasso

1973 – 2023 Cinquanta anni di Picasso

“Non c’è cosa più difficile di un segno; nessuno ti insegna a disegnare un segno”

 

Cinquant’anni fa ci lasciava Pablo Picasso, uno dei protagonisti indiscussi dell’arte, fondamentalmente lo spartiacque tra il secolo lungo della modernità, l’Ottocento, ed il Novecento.

Ci lasciava comunque in compagnia dell’enormità e grandiosità della sua produzione che raggiunge sempre un altissimo livello nonostante la diversità delle espressioni artistiche e tecniche utilizzate.

Così come tutta la grande arte è contemporanea perché rifugge al tempo, così a distanza di anni opere si parlano in dialoghi quasi impossibili.

Quando negli anni trenta del Novevento l’editore Voillard commissionò a Picasso le cento lastre di incisioni che andranno poi a comporre l’omonima serie, la Suite Voillard, chiedendo all’artista di dare un taglio più classico alle composizioni, l’autore non potrà non attingere all’opera del maestro olandese Rembrandt di cui alcuni fogli portano addirittura il nome.

Nell’incisione “L’artista che disegna dal modello” del 1639 il Rembrandt rappresenta con straordinaria modernità l’atto stesso del creatore, raffigurando se stesso intento alla realizzazione dell’opera d’arte.

Quest’opera ci arriva  incompiuta senza notizie precise a motivare  la scelta di  non terminare mai questa lastra,  come se Rembrandt avesse voluto interrompere  il lavoro creando un “non finito” per accentuare ancora di più il fortissimo contrasto tra ombre e luci, con le parti scure che ci rivelano l’estrema  raffinatezza del lavoro e le parti chiare, la luce forse, appena accennate con i tratti essenziali a svelarci le immagini semplicemente con linee di una purezza ed un equilibrio compositivo, di un nuovo linguaggio espressivo, una nuova modernità, che molti altri artisti raccoglieranno secoli dopo.

Come eredità di questo linguaggio Picasso non potrà non attingere a questa fonte e produrrà diversi lavori in cui il soggetto è l’artista e la modella.

 

 

Nell’incisione “Deux Femmes regardant tete sculpée” datata 1933 la grazia delle linee curve delle donne, i motivi a foglie, la testa femminile scolpita, la colonna, non possono che rimandare all’opera di Rembrandt in un eterno dialogo tra maestri dell’incisione.

 

A Podere San Giusto:

L’artista che disegna dal modello, c. 1639 –  Rembrandt van Rijn

Deux Femmes regardant tete sculpée, 1933 – Pablo Picasso

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